Programma:
È realmente possibile che un esecutore rigido come un computer – che esegue perfettamente istruzioni ideate una volta per tutte – sia in grado di esprimere intelligenza, che tipicamente affronta in modo creativo situazioni sempre nuove? Può una macchina le cui parti non cambiano “apprendere” dall’esperienza? Non è che il termine “Intelligenza artificiale” sia semplicemente un bello slogan, un ossimoro ben riuscito (un accostamento di termini che esprimono concetti contrari)? La realtà è più complessa ed interessante di una schematizzazione così semplice. Per parlarne occorre avere in mente cosa sono gli algoritmi, e sapere come essi “falliscono” dove un essere intelligente invece se la può cavare bene. Da questo fallimento si può però partire per un viaggio affascinante, in cui non è il “computer” ad apprendere, ma è un interessante sistema “macchina + software”. Vedremo le differenze con l’apprendimento degli esseri umani, e potremo domandarci con più cognizione di causa se e come le macchine possono (o potranno) esprimere attività intelligenti – e con che cosa adesso abbiamo a che fare quando interagiamo con l’”intelligenza artificiale” già presente nella nostra vita quotidiana. La presentazione è rigorosa, ma è fruibile anche per un pubblico che non sia già stato esposto ai temi dell’informatica
Relatore: prof. Marco Villani
Periodo: da concordare
Prenotazione (a cura dei docenti delle scuole superiori):
marco.villani@unimore.it
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